Maranello ha fatto ancora centro. La nuova Ferrari F80 è appena sbarcata sulla scena, portando con sé una potenza e un’esclusività senza precedenti. Con i suoi 1200 CV, questa supercar si consacra come la Ferrari stradale più potente di sempre, un vero e proprio capolavoro di ingegneria e design italiano.
E' la degna erede di una stirpe di supercar/hypercar che hanno segnato la storia dell'evoluzione automobilistica : in principio fu la GTO, che nel 1984 inaugurò questo nuovo segmento, seguita dalla F40 e poi dalla F50 e ancora dalla Enzo e infine dalla LaFerrari.
Le tecnologie derivano questa volta sia dalla Formula 1 che dall'endurance, in particolare dalla hypercar 499P che ha vinto la 24 Ore Le Mans nel 2023 e nel 2024. Il motore termico e V6 biturbo di 2.992 cc che da solo sviluppa 900 CV e 850 Nm ai quali vanno aggiunti i 300 cv del sistema ibrido composto da assale (e-4WD) e motore (MGU-K) elettrico.
Velocità massima e accelerazione sono incredibilmente pari a 350 km/h e 2,15 secondi.
Quest'ultimo dato è il migliore di sempre per una Ferrari stradale e garantisce prestazioni da brivido su pista e su strada.
Le linee filanti e aggressive della F80 non passano inosservate. Il design esterno, ispirato alle monoposto di Formula 1, è caratterizzato da un’aerodinamica sofisticata che garantisce un’aderenza eccezionale e una stabilità impeccabile anche alle massime velocità.
La cabina è concepita e si sviluppa interamente attorno al pilota, convergendo verso comandi e quadro strumenti e creando un effetto cocoon intorno al driver. Il sedile passeggero è integrato nelle finizioni dell’abitacolo tanto da sparire quasi a una vista d’insieme.
Per accedervi, si utilizzano le portiere con apertura a farfalla, come sulla LaFerrari, con doppia cerniera ad asse di rotazione che permette un’apertura di quasi 90° sopra il corpo vettura.
Il volante è nuovo: leggermente più piccolo del precedente e dalla forma stondata in alto e in basso; fanno il loro ritorno i tasti fisici sulle razze destra e sinistra del volante, scomparsi nelle precedenti supercar.
CURIOSITA' : per la prima volta su una Supercar della Casa di Maranello, dietro i sedili è presente un vano contenitore con rete e lacci. Una ulteriore rete è disponibile per il passeggero nella zona poggiapiedi.
L’aerodinamica ricopre un ruolo fondamentale in questa opera ingegneristica.
Nel posteriore troviamo sei sfoghi d’aria sulla copertura del propulsore che richiamano il frazionamento del motore e che rimandano ad una vera e propria spina dorsale che confluisce nell’elemento aerodinamico di coda, l’ala mobile perfettamente integrata e che viene sollevata all’occorrenza dagli attuatori elettrici a seconda delle velocità di percorrenza.
ll generoso S-Duct, che caratterizza la parte centrale del cofano, nasconde al suo interno un’ala a triplo elemento - triplano - che indirizza il flusso proveniente dall’anteriore e dal fondo verso l’abitacolo e l’ala posteriore. Il profilo principale del triplano è seguito da due flap che completano una configurazione alare di chiara ispirazione 499P le cui curvature e gli slot di soffiaggio sono finemente ottimizzati per generare il massimo carico aerodinamico.
CURIOSITA': il peso dell'auto a secco è di 1.525 kg, con una distribuzione dei pesi 42% anteriore e 58% posteriore.
La nuova funzione Boost Optimization individua il circuito che si sta attraversando per dare una potenza maggiore dove necessario. E tutto questo senza necessità di interventi da parte del pilota. Non solo: la novità che riguarda i freni della F80 concerne la tecnologia CCM-R Plus, derivata dall’esperienza di Ferrari nelle corse nel campionato Challenge e sviluppata con Brembo (per la prima volta su una stradale).
La Ferrari F80 è un’auto destinata a un pubblico selezionato. Prodotta in serie limitata, 799 esemplari già venduti ad un costo di circa 3,6 milioni di euro l'uno, questa Supercar rappresenta l’apice dell’ingegneria automobilistica italiana.
Un sogno che si concretizzerà a partire dalla fine del 2025, con le consegne che proseguiranno fino al 2027 ( ne producono una al giorno), anno in cui il Cavallino compirà 80 anni, da cui la scelta di un nome che omaggia la storia, proiettandola nel futuro.